lunedì 21 febbraio 2011

Lezione di Antropologia


Qui all'Università, ad una lezione di antropologia, un professore ha detto:"Ognuno concepisce la propria cultura come uno standard, rispetto al quale relaziona le altre culture".
Per quanto sia semplice e scontato, questo pensiero è risultato per me illuminante! Com'è vero che ognuno considera la propria cultura come uno standard al quale commisurare le altre!

Ne è diretta conseguenza che, in quanto standard, della propria cultura si accettano, magari indirettamente, tutti i pregi ed i difetti. Sia questi che quelli diventano la normalità, la norma alla quale commisurare tutto il resto. I pregi, sono l'apice inarrivabile al quale è giunta la nostra amata cultura, ed i difetti... beh, pure quelli! :-)
Quanto è difficile, invece, capire le altre culture, le cui contraddizioni sembrano tanto evidenti ed i cui errori tanto palesi! Quanto mi sembrano strani questi indonesiani, con i loro modi di fare e le loro tradizioni bizzarre! Però gli italiani li capisco... si, loro si!

Devo dire che io, in fondo, capisco Berlusconi. Probabilmente non comprendo il fenomeno Berlusconi razionalmente, del resto come accade a tutti gli italiani. Ma tuttavia, non so come dire, è come se emotivamente lo comprendessi, come se, in fondo, finanche dentro di me, ci sia qualcosa che lo giustifichi, che giustifichi il suo modo di fare, che me lo faccia sembrare in qualche modo, atrocemente, normale!

Ed è proprio questo il problema, il fatto che gli italiani avvertano tutto questo come normale! L'Italia, il paese dell'Impero romano, del Rinascimento, dell'Opera... e di Berlusconi! Del resto è così, cosa possono farci gli italiani? Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, a Silvio quel che è di Silvio!
Com'è possibile che gli italiani aspirino ad elevare il loro standard a qualcosa che si avvicini, pur lontanamente, alla decenza?

Ah, come capisco gli italiani!