"Noi", "Voi" e "Loro" (o meglio "Essi") sono pronomi che nascondo un'ideologia. Dietro queste parole, apparentemente semplici ed innocenti, si cela l'individualismo della nostra società. Molto più di "io" e "tu" - che denotano presupposti imprescindibili: la singola persona, l'unità, e quella a cui mi rivolgo, l'altro, che mi sta di fronte - "noi" esclude inevitabilmente tutto ciò che è al di fuori: "voi". Dunque se "noi" agiamo in un modo, "voi" agite in un altro, ciò che "noi" siamo non siete "voi", e così via dicendo.
A mio parere le lingue asiatiche, come ad esempio l'indonesiano o il vietnamita, provano a superare questo stato di cose che tuttavia - ahimè - sembra parte imprescindibile della natura umana. In queste lingue c'è un "noi" che include la persona o le persone a cui si sta parlando, ed un altro "noi" che le esclude. All'inizio non capivo bene questo includere l'altro, non capivo il motivo dell'esistenza dei due "noi". Del resto questa distinzione non esiste nelle lingue europee, dunque in un certo senso è impensabile.
Sempre a mio parere, dietro ai "due noi" si può vedere l'essenza della società collettivista, il suo concepire la società come un'unità onnicomprensiva, tentativo di fare rientrare - per quanto possibile - la molteplicità in qualcosa che la comprenda.
Tuttavia si tratta di un tentativo vano, perché dal momento in cui "vi" parlo, parlo a "voi". La natura umana è divisa e a questo non si può porre rimedio.
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