mercoledì 16 marzo 2011

Papa Jero



Attorno a me la famiglia di Papa Jero è felice. Tutti stanno suonando e sono tutti allegri. Non fanno niente di particolare per tutto il giorno, le giornate passano e si ripetono tutte uguali, ma loro non si lamentano. Sono felicissimi quando c'è una novità, come ad esempio un nuovo ospite, ma poi le loro giornate riprendono uguali ed identiche a prima. Parafrasando Jacques Dournes, si può dire che la loro vita è come quella di un suonatore di gong che aspetta pazientemente il suo turno per suonare la sua unica nota, che però è la più importante di tutte, perchè segna l'inizio e la fine. Un po' come la morte, secondo le credenze locali.

Quando ho incontrato di nuovo Papa Jero, lui mi ha abbracciato e poi ha pianto. Ho pensato che forse non meritavo tutto questo, non meritavo il suo amore. Proprio non so cosa dargli in cambio, non so se la mia compagnia sia abbastanza, di sicuro i miei soldi non lo sono. Eppure sento che mi vuole bene veramente, come un figlio.

Papa Jero è un tipo originale. Mi ha raccontato che quando era ragazzo andava a raccogliere la legna per poi venderla per pagarsi la retta della scuola. Proveniente da una famiglia contadina non poteva continuare gli studi, cos
ì ha lavorato come caddy in un campo di golf per quindici anni. In questo periodo ha imparato l'inglese ed ha cominciato a giocare a golf. Gli ho detto che in Europa solo i ricchi giocano a golf, ma per lui è uno sport come gli altri... E poi gli piace. Ogni tanto va a giocare e l'altra volta ha portato anche me. Poi, non so come, ha scoperto couch surfing ed ha cominciato a conoscere viaggiatori occidentali, alcuni dei quali lo hanno aiutato, non senza trarne vantaggio.

Papa Jero è un guaritore, aiuta la gente a superare gli ostacoli della vita, fisici e spirituali. Parliamo spesso dei suoi sogni perché
lui crede che abbiano delle corrispondenze con la realtà. Del resto anche io lo credo, e a volte restiamo a parlare anche dei sogni miei, perchè lui crede che io sia in qualche modo dotato di un certo potere, anche se io ne dubito.

L'intelligenza di quest'uomo, oltre alla bellezza della sua vita, traspare dal suo non prendersi sul serio, dal rispettare gli Dei e nel portare avanti una vita giusta. Una volta ha detto che gli Dei ti premiano se tu ti comporti in maniera retta. Tutta questa è la sua filosofia, semplice e bella, come il paesaggio balinese.


Un giorno mi ha visto triste e mi ha detto che quando lui era in quella condizione andava sempre a scommettere ad un combattimento di galli. Quel giorno ne abbiamo cercato uno intorno, ma in giro non ce n'era nessuno.

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